
MAI DIRE MAI – INCONTRI CON L’ARTE CONTEMPORANEA
24 Maggio 2025
Decreto Salva Casa: guida definitiva, modulistica 2025
28 Maggio 2025ll giorno 27 MAGGIO 2025 dalle ore 20:30 si svolgerà il seguente seminario culturale dal titolo:
Ereditare l’architettura del Moderno. Conoscenza, conservazione e riutilizzo
Iniziativa del Centro Studi Sisto Mastrodicasa
presso
Cinema Post Modernissimo, Via del Carmine 4, Perugia
L’Europa e il nostro Paese hanno un ampio edificato risalente al XX secolo. Le architetture che lo compongono
consistono sia in opere pubbliche che in edilizia residenziale. Realizzate in parte tra le due guerre e in parte nei due-tre
decenni dopo la seconda guerra mondiale, queste costruzioni rispondevano alle necessità socio-economiche di
quei decenni.
In alcune si scorge ancora l’utilizzo di tecnologie tradizionali a struttura continua, in cui la muratura talvolta è mista a
parti di cemento armato; in altri casi prevale la tecnologia del cemento armato o dell’acciaio. Nel fervore costruttivo,
la tecnologia della prefabbricazione, utile a ridurre i tempi del cantiere, ha avuto largo impiego in Europa, specie
nell’edilizia residenziale sociale, mentre in Italia non ha trovato subito terreno fertile.
La sperimentazione che all’origine ha caratterizzato queste architetture (ossia l’uso di nuovi materiali quali ferro,
vetro, calcestruzzo armato) ma anche la velocità dei tempi di esecuzione, necessaria per rispondere ai bisogni
residenziali post-bellici, sono stati spesso causa di degrado tecnologico e di deterioramento funzionale.
Ma è proprio l’aspetto della sperimentazione a rappresentare l’eredità giunta a noi ed è di questo che dobbiamo farci
carico, spostando l’attenzione prioritariamente sulla comprensione dell’opera moderna per riappacificarci con i suoi
caratteri per poi intraprendere il giusto e corretto approccio, teso alla conservazione e al riuso.
La tematica del restauro del moderno ha già qualche decennio e si inserisce a ragione nella consolidata tradizione
della storia della conservazione del patrimonio architettonico. Il processo è tuttora aperto, è una sfida in cui l’oggetto
non è solo il costruito dei grandi architetti del ‘900 ma anche l’edificato ricorrente che, disseminato nelle nostre città,
ne caratterizza l’identità.